Prime Esperienze
sabrina
di mt72
12.04.2020 |
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"Le misi in grembo il pacchetto “indossalo adesso”..."
Non ci siamo visti per anni, poi, complice la cena di ritrovo dei 45 anni, ci siamo rivisti.Non era cambiata molto, solo qualche ruga in più come tutti noi, ma il fisico, e quegli occhi azzurri che ti incantano, erano rimasti uguali.
Ci si è messi a parlare e per tutta la sera abbiamo fatto un ricapitolo delle vicende degli ultimi anni, dopo qualche bicchiere, anche qualche discorso un po' più intimo.
Vengo a scoprire che ha il desiderio, ancora non realizzata di essere sottomessa.
Ho avuto qualche esperienza sul genere e ho deciso di provare a vedere se riuscivo a esaudire il suo desiderio.
Da allora siamo rimasti in contatto, sporadici causa le rispettive situazioni familiari, ma ogno tanto una battuta, un complimento anche magari malizioso e la curiosità è venuta anche a lei.
Ci ho messo molto tempo a farle capire che non sarebbe stato un problema tra noi se avessimo fatto quello che da entrambe le parti ormai era palese, ma l amicizia sarebbe rimasta invariata.
Abbiamo colto l’occasione di una sua visita alla famiglia per mettere in pratica il nostro gioco.
L’ho convinta a farsi di nuovo la tinta mora che rende i suoi occhi ancora più luminosi e accattivanti e le ho proposto una serata in cui la parola “no” non sarebbe esistita, doveva fare solo quello che volevo io.
Il primo messaggio del mattino era sul dresscode per la sera: autoreggenti nere 30 denari, mutandina brasiliana di pizzo, vestito a tubino nero che arrivi appena sotto il suo splendido sedere, niente reggiseno, decoltè tacco 8.
L’appuntamento era per le 18,30 nel bar dove egli ultimi tempi ci si vedeva per caffè o aperetivi.
Io preparai una 24 ore con il necessario per gestire quella serata e mi preparai con un completo scuro, camicia bianca e cravatta.
Arrivai cinque minuti prima del ‘orario e attesi, lei non tardò ad arrivare, aspettai che scendesse per ammirarla, come immaginavo il tubino nero le donava tantissimo e la rendeva ancora più sensuale di quello che immaginavo.
Stava guardando il telefono probabilmente aspettando un mio messaggio, ma le arrivai alle spalle.
“Non voltarti” le sussurrai, comincia a carezzarle la schiena e le braccia, la sentii fremere.
“Adesso voltati ed entriamo”
Mi guardò con uno sguardo tra il curioso e l’eccitato.
Scelsi un tavolo d’angolo, volevo vedere tutto il locale, da cafone, ma dovendo esssee io il dominante faceva parte del gioco, mi sedetti per primo senza attendere lei e senza spostare per lei la sedia, e ordinai per lei.
Non le parlai la ignorai, anche se era dura, arrivò il bere e senza brindare comincia a sorseggiare il mio.
“ok da adesso comincia il vero gioco.” mi fissò in attesa del primo dei miei ordini.
“Ora vai in bagno, voglio che ti tocci pensando alle mie mani sul tuo corpo e dovrai rirendere col cellulare e inviarmelo, appena hai fatto ti toglierai le mutandine e me le porterai”
Sgranò gli occhi, non credo fosse ciò che si aspettava, ma sapeva che se non ubbidiva io me ne sarei andato e il gioco sarebbe finito li.
Titubante si alzò e andò in bagno. Il video che ne seguì ancora lo conservo come un bel ricordo, aveva una carica erotica non comune.
Quando tornò al tavolo mi passò le mutandine sul tavolino, notai an po' di rossore sulle sue guance la cosa doveva averla imbarazzata.
Finimmo di bere, la feci pagare e uscimmo.
“Prendiamo la tua auto e guido io” misi la 24 ore sul sedile dietro, ma estrassi il suo regalo per la serata.
Le misi in grembo il pacchetto “indossalo adesso”.
Scartò il pacchetto e sgranò gli occhi per un vibratore a controllo a distanza, ovviamente il telecomando lo avevo io.
Sollevò il vestitino, si accarezzo per facilitare la penetrazione e lo fece scivolare dentro di se e si ricompose.
Il viaggio fu breve, stavolta le aprii lo sportello e prima che scendesse mi avvicinai per baciarla, protese le labbra, stavamo per baciardi ed io mandai al massimo la velocità del vibratore che, essendo anche a stimolazione clitoridea, le fece avere un sussulto che ci fece evitare il bacio.
“Sei cattivo così però”
“Il gioco è questo mia cara”
Entrammo nel ristorante e anche li tavolo d’angolo volevo vedere gli occhi della gente su di lei, in quella sera era veramente bellissima.
Quando arrivò la cameriera per ordinare le feci cenno che poteva cominciare lei, ma mentre stava parlando cominciai a giocare col telecomando del vibratore variando le velocità e facendo si che a volte la sua voce risultasse stridula o con respiro difficoltoso, Io ovviamente ordinai normalmente.
La cena si svolse quasi tranquillamente, ad eccezione di sporadici azionamenti del nostro amico segreto, quasi sempre in corrispondenza all’arrivo del personale per portare o togliere i piatti.
“ora puoi andare il bagno a togliertelo e poi me lo riporti,
Sembrò sollevata, ma le misi sul tavolino un altro pacchetto
“Prima apri questo e poi segui le istruzioni del foglietto”
Nel pacchetto c’era un plug anale di vetro e vasellina, le istruzioni ovviamente erano di andare in bagno e inserire il plug e tenerlo fino a nuovo ordine e ovviamente avrebbe dovuto fare il video anche di questo.
Torno dal bagno in evidente disagio, camminare con il plug non doveva essere facile.
“Adesso andiamo”
LA accompagnai fuori standole dietro e ammirando il suo ancheggiare amplificato dalla presenza del plug.
Andammo in un B&B di un nostro amico dal quale avevo già prenotato una stanza nella parte più isolata del residence.
Arrivammo facilmente alla nostra camera senza essere visti, la aiutai a scendere dall’auto e la presi per mano fino alla camera, le aprii la porta e la feci accomodare sul letto.
“Adesso il gioco entra nel vivo mia cara.”
La feci alzare e le sfilai il vestito dalle spalle per farlo cadere a terra, dio com’era seducente così.
Aprii la 24 ore e comincia a tirar fuori i giochi per la serata.
Le misi una benda, poi presi un frustino di cuoio e comincia ad accarezzare le sue forme con la parte finale dello strumento, quando fui all’altezza di quel magnifico sedere feci partire una frustata, non troppo dura, ma sufficiente per lasciare un segno sulla pelle.
“Se non sarai ubbidiente le prossime ti faranno sanguinare”
“Si padrone” come da accordi adesso doveva chiamarmi padrone.
La feci stendere sul letto e presi la gogna, misi il suo collo nell’anello più grande, poi i polsi e per finire le ginocchia cosi che fosse con tutti gli arti sollevati e immobilizzati e le sue grazie esposte.
Notai i capezzoli farsi turgidi e grossi, ci passai sopra il frustino per renderli ancora più sensibili.
Adesso che erano della giusta lunghezza presi le pinze da capezzolo e li imprigionai, ebbe un gridolino di dolore.
Cominciai a percorrere il suo corpo con la lingua e la sentivo fremere.
Accesi una candela e cominciai a far cadere qualche goccia calda sul suo corpo, e ad ogni contatto del liquido la sentivo saltare.
Presi il giaccio dal frigobar e nuovamente giocai con il suo corpo.
Era li indifesa e pronta a subire di tutto.
Comincia a baciarle le gambe, arrivai al suo sesso gonfio e carico di umori, era eccitata. Sfilai il plug ed ebbe un sospiro quasi di rilassamento.
Adesso potevo cominciare a baciarla a dovere.
La mia lingua passava dal contorno delle grandi labbra a quello delle piccole e lentamente si insinuava dentro di lei, sentivo il suo sapore e la sua voglia.
Nonostante la costrizione il suo corpo cercava di assecondare la mia lingua e le mie carezze, ma ad ogni movimento il collare la soffocava leggermente.
La liberai dalla gogna, la feci alzare ma le misi il collare con il guinzaglio e la ball tra i denti.
“Adesso alzati e mettiti a quattro zampe sul letto” ubbidiente eseguì l’ordine.
Andai alle sue spalle e senza preavviso la penetri con due dita e accelerai progressivamente la velocità di penetrazione, la sentivo gemere e appena fu concentrata sull’imminente orgasmo estrassi le dita e le miri di colpo nel di dietro
“NO” urlò quasi con disperazione.
“Hai disubbidito adesso sarai punita” ripresi il frustino e le detti tre o quattro colpi secchi sui glutei, presi il plug e lo rimisi al suo posto e un dildo smisurato e lo infilai nel suo sesso fradicio.
“Adesso stai cosi e in silenzio fino a che non sarò sicuro che ti sei pentita.
“Padrone per favore ho sbagliato”
La sculacciata le arrivò subito
“Ho detto silenzio”
Attesi vari minuti poi la liberai dalle presenze in ano e vagina, tolsi il guinzaglio e la benda,
“Guardami” alzò lo sguardo, presi un foulard grande e lo feci passare sul suo collo e fino a i polsi che legai, la feci alzare e mi misi seduto la portai su di me e la penetrai facendola scendere lentamente, mentre i movimenti le portavano piacere la scomodità dei polsi legati e la parte di foulard che la soffocava leggermente ritardarono il suo piacere.
Quando mi resi conto di essere io prossimo all’orgasmo le liberai i polsi volevo che si aggrappasse a me e cosi fece.
Venni dentro di lei e sentii lei fremere su di me e gridare il suo piacere.
Solo allora mi lasciai andare e la baciai
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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